caccia spietata
2006,  Avventurarsi,  Il caricatore

Caccia spietata

Il western Caccia spietata si riassume in un verbo: bracconaggio. Un uomo che ne insegue un altro, a tutti i costi. (E quest’uomo è Liam Neeson, come vuole il sottogenere cinematografico “Liam Neeson che trova cose“).

Come da un certo filone di genere, non v’è divisione manichea, il bene e il male, i buoni e i cattivi. Suggestivi i paesaggi, che incorniciano degnamente la vicenda, anche grazie a una bella fotografia.

Purtroppo per il resto si trascorre il minutaggio tra la noia e la grande noia. Non c’è tensione o fascino nei protagonisti. Demerito soprattutto della scrittura, che non solo manca in questi aspetti, così come nel ritmo, ma cade in alcune sconnessioni che generano perplessità.

Il non detto o non mostrato non è evocativo, ma horror vacui. Si trotta e striscia fino al finale, tra il miraggio metafisico e la confusa incoerenza, che spara una cartuccia a salve.

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