La battaglia di Hacksaw Ridge recensione
2016,  Commuoversi,  Diventare eroi,  Il caricatore,  Ispirarsi,  Riflettere,  Sorprendersi

La battaglia di Hacksaw Ridge

Con La battaglia di Hacksaw Ridge, Mel Gibson racconta la storia vera di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza dell’esercito americano, che non si rifiuta di dare il proprio contributo in guerra, ma decide di farlo, anziché con le armi, cercando di salvare vite.

“Ti prego, mio signore, aiutami a salvarne ancora uno” grida Desmond nel momento più palpitante e concitato del film, allo stremo delle forze. Il messaggio pacifista è chiaro, ma c’è anche la fede nelle proprie idee e la lotta senza pari per i propri ideali.

La guerra è un’esplosione di suoni, brandelli di carne, concitazione e panico resi alla perfezione da una grande regia e dalle inquadrature degli occhi disumanizzati dei soldati.

Un’atrocità che non ha bisogno di didascalie, in cui spicca la voce fuori dal coro di Desmond, ragazzo fragile fisicamente (soprannominato fusto di mais) ma integerrimo moralmente, sui cui Gibson riesce a costruire una vera mitologia, un’epopea vivida e coinvolgente.

La battaglia di Hacksaw Ridge è un gran film: terribile, appassionante e commovente.