2014

I film usciti nel 2014

  • Ti sposo ma non troppo
    2014,  Innamorarsi

    Ti sposo ma non troppo

    Cioè lei crede che lui sia un altro e l’altro finge di essere chi non è! …allora ti sposo ma non troppo! Il film si accoccola pacioso nel solito trito e ritrito paté di equivoci e situazioni da “glielo dovrei dire ma non lo faccio”. Di derivazione teatrale, forse sul palco potrebbe giovare di una forma e un ritmo differente, che qui subisce anche dei dialoghi poco accattivanti e divertenti. La scena migliore è l’unica di un certo spessore, quando si allude e si vela riguardo l’handicap del personaggio di Francesco Foti. Però c’è un bacio sotto la pioggia e alla fine chissene… ci sono i titoli di coda, allora tutti giù a…

  • Predestination
    2014,  Sorprendersi

    Predestination

    Predestination è l’estrapolazione filmica del quesito “è nato prima l’uovo o la gallina?” o della metafora del serpente che si mangia la coda. Tratto da un racconto breve di Robert A. Heinlein, che segue fedelmente, anche nei dialoghi, naturalmente ampliandolo, Predestination è un paradosso filosofico, un rompicapo filmico. In questo sta il suo pregio e il suo difetto. La stranezza della vicenda può affascinare e intrigare chi ama scervellarsi con film di questo genere, ma il suo problema è proprio la sua ragion di vita in quanto film. Può apparire un gioco fine a sé stesso, che in quanto costruzione mostra/nascondi si priva di avventura e di un obiettivo forte del protagonista…

  • Sotto una buona stella
    2014,  Ridere

    Sotto una buona stella

    Con Sotto una buona stella Carlo Verdone cerca di parlare di un malessere contemporaneo con il suo personale stile comico. Il film funziona bene nei siparietti comici, in particolare tra Verdone stesso e la brava Paola Cortellesi, come nella scena in auto o quella sul finale, in cui si provocano attraverso la parete. Meno bene invece nelle parti serie, dove il film fatica a essere incisivo, ma anzi risulta un poco noioso, di poco spessore, forse per una scelta di non osare troppo, quando invece si poteva essere più irriverenti. Questa seconda facciata del film sembra dunque essere più un corredo della comicità e non il suo fuoco da cui…

  • St. Vincent
    2014,  Ridere

    St. Vincent

    St. Vincent, ovvero il burbero e il bimbo. Un invito a guardare dietro le apparenze, che ci viene sporto con simpatia, con il lato buffo che si mostra davanti alla figura dello scorbutico e l’umanità che si cela dietro di essa, provando anche a commuovere un pizzico. Convincente e divertente Bill Murray, nel ruolo del burbero, un ruolo forse già visto, ma che qui, grazie alla scrittura del film e al suo interprete, funziona bene.

  • Big game - Caccia al presidente
    2014,  Avventurarsi,  Il caricatore

    Big game – Caccia al presidente

    Big game – Caccia al presidente prende spunto dal terrorismo, come molti, moltissimi, film contemporanei, ma da lì prende un sentiero non ancora battuto. Tra i motivi c’è probabilmente la commistione Usa-Finlandia, che non si riflette solo nei luoghi dove sono state effettuate le riprese. Sono due mondi completamente opposti quelli che si incontrano in questo film, che riesce a creare una storia che non è spionaggio o azione, ma avventura. Un’avventura che ha in sé l’improbabilità della commedia e il suo successo nel riuscire a non essere mai stupido, regalando anche sequenze rocambolesche e spettacolari. È un grande gioco: leggero, godibile.

  • Kingsman - Secret Service
    2014,  Il caricatore

    Kingsman – Secret Service

    Più che servizi segreti, quelli della Kingsman – Secret Service sono ninja con la pistola, ricchi di gadget mortali. La storia si suddivide in due fili narrativi, che successivamente vanno a convergere: una sorta di Hunger Games tra spie e la messa in atto del malvagissimo piano del villain di turno. Una battuta del film dice: “Questo non è quel tipo di film” e in effetti non si capisce bene che tipo sia. Però ci sono sangue, morti a palate di gusto tarantiniano e teste che esplodono in mille colori in modo assurdamente strano. Aggiungiamoci qualche battuta inaspettata da sembrare più fuori luogo che divertente, delle musiche utilizzate in maniera…

  • Big Eyes
    2014,  Riflettere

    Big eyes

    Di Big eyes è quasi scontato, ma necessario, dire come esso sia un film di Tim Burton che si discosta dai tratti marcati che rappresentano il suo cinema, ma che aderisce più alla fedeltà della rappresentazione di una vicenda realmente accaduta. Che le motivazioni siano l’amicizia di Burton con la pittrice Margaret Keane o una semplice scelta, poco importa. Big eyes si distingue senza dubbio per l’accuratezza della scenografia, meritevole, insieme a trucchi e costumi, a farci vivere un po’ di anni 50 e 60 e alle interpretazioni dei suoi due attori principali: Amy Adams e Christoph Waltz, le cui performance spesso sembrano essere il film stesso. La storia tuttavia,…

  • barbecue
    2014,  Ridere,  Riflettere

    Barbecue

    Manie, difetti e problemi sono al centro di questa commedia, riuniti tutti insieme, davanti a un barbecue, per dirci che è l’uomo ad essere così, che non esiste la persona perfetta, ma esiste chi ci vuole bene. In Francia dimostrano ancora di avere buon gusto per la commedia e, in questo caso, anche un acutissimo spirito d’osservazione sull’uomo. Barbecue è dunque una commedia piacevole, che probabilmente non fa il salto di qualità perché è proprio ciò che vuole essere: quello che c’è fuori dalla porta di casa tua e non nel proiettore di una sala cinematografica.

  • il ragazzo invisibile
    2014,  Diventare eroi

    Il ragazzo invisibile

    I supereroi, infine, ce l’hanno fatta e sono entrati anche nel cinema italiano, un cinema caratterizzato da un panorama non particolarmente eterogeneo nei generi. Lo hanno fatto tuttavia in punta di piedi, senza combattimenti marziani, ma con la sensibilità di un ragazzo. Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores è l’incarnazione supereroistica di una fase dell’adolescenza, del desiderio di sfuggire ai bulli, ma al contempo di farsi notare da una ragazza e di sopperire alla mancanza del padre. Per questo, l’invisibilità è concetto pregno di significati. Tra esplicite citazioni e un’apprezzabile attenzione alla musica, Il ragazzo invisibile, nonostante alcune imprecisioni, le poche palpitazioni e una recitazione forse non troppo professionale, direi televisiva, è…

  • The Hungover Games
    2014,  Meglio mai che tardi,  Ridere

    The Hungover Games – Giochi mortali

    Guardi Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco, parodia di Hunger Games e non puoi negare l’evidenza che sia una trashata. E così decidi di fare la tua parodia, The Hungover Games, unendone la trama a quella di Una notte da leoni. E così realizzi una seconda trashata. È facile fare parodia, è difficile farlo con stile, umorismo e una vena d’intelligente satira.

  • Sin city
    2014,  Il caricatore

    Sin City – Una donna per cui uccidere

    Sin City- Una donna per cui uccidere è un noir saturo e pregno di sangue, episodico, che soprattutto strania e ha il maggior pregio nell’essere diverso. Fotografie affascinanti, come piccole tavolette d’autore, alcune inquadrature. Una graphic novel in 3D, chiaroscura, nei suoi personaggi e nei tratti grafici, dove al centro sono i volti e i corpi, in particolare quello di Eva Green, arma esibita, di una femme fatale insaziabile e sensuale. Ma, a Sin City, tra i punti deboli c’è la storia. A volte ci si chiede perché, altre ci si annoia un po’. Il giudizio va affidato soprattutto ai fan e al capire se hanno avuto ciò che desideravano.