alta fedeltà film recensione
2000,  Ridere

Alta fedeltà

C’è sempre una canzone che ci ricorda un momento della nostra vita e allo stesso tempo, talvolta, usiamo le canzoni e quindi le parole e la musica di altri, per descrivere ciò che ci succede. Così fanno anche Rob, Dick e Barry, tre “snob rock”, che lavorano in un negozio di dischi e discriminano chi non possiede la loro cultura musicale. Quando però Laura lascia Rob, quest’ultimo sente di doversi guardare indietro per capire come mai tutte le donne della sua vita l’hanno sempre abbandonato. Alta fedeltà è un film tratto dal romanzo omonimo di Nick Hornby ed è diretto da Stephen Frears.

Il film si distingue da numerose commedie sentimentali proprio per l’importanza della musica nella storia. Rob racconta i suoi turbamenti parlando direttamente allo spettatore e lo fa a suon di musica, oltre che come un critico musicale, elencando le sue top 5.

Alta fedeltà è senz’altro un film ricco, di citazioni e di cultura musicale, sbobinate una dietro all’altra. D’altro canto, il ritmo cala nella seconda parte e il lato romantico del film prende il sopravvento, privandoci peraltro di un spiritato e divertentissimo Jack Black, che avremmo voluto vedere per un maggiore minutaggio. Anche Todd Louiso, seconda spalla di John Cusack, dà vita a un divertente comprimario.