BOHEMIAN RHAPSODY film recensione
2018,  Cantare,  Commuoversi,  Ispirarsi

Bohemian Rhapsody

Ma perché non era mai stato girato un film su Freddie Mercury e i Queen? La colonna sonora era già scritta, praticamente una sceneggiatura di assoli e riff di chitarra. La biografia offre più di quanto si possa immaginare e il mito è vivido più che mai. Eppure, il progetto nasce nel 2010 e bisogna attendere fino al 2018 per accogliere Bohemian Rhapsody sul grande schermo.

Perché? Contrasti, disaccordi e sostituzioni sia davanti che dietro le quinte. Perché la domanda non è solo una. Come si può raccontare la vita di Freddie? Ma anche: cosa raccontare e cosa no? E che film farne? Musical, biopic, drammatico?

Fino a che i membri della band a capo della produzione hanno trovato un accordo e il concerto s’è fatto.

Ma com’è stato? Cosa ci rimane oggi, dopo la visione?

Una strepitosa interpretazione di Rami Malek e un film travolgente, divertente e commovente. Godibile dall’inizio alla fine, eclettico e multiforme, come una canzone dei Queen.

Più di qualcuno ha storto il naso per alcune incongruenze, ma in fondo ciò che conta è lo show e… the show must go on!