boogie nights recensione film paul thomas anderson
1997,  Alienarsi,  Riflettere

Boogie Nights – L’altra Hollywood

Con Boogie nights Paul Thomas Anderson ci conduce nell’altra Hollywood, quella dei film pornografici, dove seguiamo letteralmente, grazie a diversi piani sequenza, una serie di personaggi alla ricerca di sé stessi, tra le feste esagerate e i set porno.

Eddie sogna di diventare qualcuno e, grazie al regista Jack Horner e 30 centimetri di natura, trova la sua strada.

Tra la cocaina e i party in piscina c’è chi sogna di essere un grande attore, chi cerca anime perdute per abbracciare il suo istinto materno, chi sogna di aprire il proprio negozio, chi cerca nella pornografia l’arte, la regia e la sceneggiatura, per lasciare un ricordo di sé in un genere sottovalutato e degradato.

Al suo secondo film, PT Anderson dimostra tutta la sua bravura e il suo stile, confezionando un’opera che ha i pregi nella regia e nelle caratterizzazioni e la sua debolezza nel soggetto e nel suo sviluppo, complici la lunga durata e un conflitto che arriva tardi, tra follia e stupidità.