Gambit - Una truffa a regola d'arte recensione film
2012,  Ridere,  Sorprendersi

Gambit – Una truffa a regola d’arte

È dal 1997 che a Hollywood circolava il progetto di un remake di Gambit, film del 1966 con  Michael Caine e Shirley MacLaine, ma abbiamo dovuto aspettare fino al 2012 per l’uscita di Gambit – Una truffa a regola d’arte.

Un film senz’altro poco conosciuto, oltre che mal accolto e poco redditizio, sul quale mi basterà dire poche parole per ribaltare ogni pregiudizio: scritto dai fratelli Coen.

Ora non esagerate con gli entusiasmi, non si tratta di un film nello stile coeniano, tuttavia Gambit – Una truffa a regola d’arte è una commedia divertente e (naturalmente) ben scritta, intorno al mondo dell’arte.

Un critico d’arte organizza un’inganno per costringere il suo capo ad acquistare un falso Monet, intascandosi la commissione.

Colin Firth è però l’impacciato perfetto, protagonista di alcune situazioni paradossali e spassose, come quella legata all’Hotel Savoy, che si avvicinano alla commedia degli equivoci. E c’è pure Alan Rickman. Non vi ho ancora convinti a guardarlo?