ho sposato una strega film recensione
1942,  Fantasticare,  Ridere

Ho sposato una strega

Ho sposato una strega è una commedia fantastica, sia di genere che di fatto. Una strega e il padre stregone tormentano il discendente dell’uomo che 270 anni prima li condannò al rogo. Ogni cattivo proposito si complica però quando è la strega stessa a bere il filtro d’amore preparato per la sua vittima.

Bastano i primi minuti di Ho sposato una strega, che ripercorrono gli effetti di una maledizione sulla dinastia Wolley, per entrare subito nel mood del film. Sottile umorismo e battute taglienti, per un’opera davvero divertente e spiritosa, anche a distanza di 80 anni.

Non è l’aspirante politico Wallace Wolley ad aver a che fare con la magia, ma è la magia che entra nella sua quotidianità per mano di Irene, una Veronica Lake perfetta, tra lo sbarazzino e il seducente. Un aspetto e un umorismo che oggi possiamo trovare affine nella sitcom di culto Vita da strega, in onda tra il 1964 e il 1972.

Il povero Wallace ce la farà a sposarsi con la sua promessa sposa e a ottenere la carica politica agognata? Non vi resta che guardarvi il film, non ve ne pentirete.