i segreti di wind river recensione
2017,  Investigare,  Tendere i nervi

I segreti di Wind River

Cory è un cacciatore di animali predatori che vive nella sperduta riserva indiana di Wind River del Wyoming. Durante una delle sue perlustrazioni ritrova il corpo una ragazza del paese congelato nella neve. Inizia così I segreti di Wind River, film di Taylor Sheridan che completa un’ideale trilogia di sue sceneggiature, composta da Sicario e Hell or High Water.

Il film è spigoloso, arcigno, freddo, ma lascia un’impronta negli spettatori così come nella sconfinata neve bianca, che non può non ricordare Fargo.

Alle spalle del mistero che ci tiene in apprensione, ne vive un secondo, figlio di avvenimenti accaduti in passato, che aumenta la tensione emotiva e rende i personaggi vivi e vividi.

Restiamo in sospeso fino al finale, dove avvertiamo il sentore che il sipario sta per sollevarsi e sta per farlo con un gran frastuono. Così è. Terribile e infine liberatorio è l’epilogo, che ci lascia affezionati ai personaggi e irrimediabilmente turbati.