il discorso del re recensione film
2010,  Ispirarsi,  Riflettere

Il discorso del re

Tratto da una storia vera, Il discorso del re racconta con eccezionale sensibilità e un tocco di teatralità, il rapporto di amicizia tra re Giorgio VI e il logopedista Lionel Logue.

Il monarca inglese, infatti, soffriva di un problema di balbuzie che lo costringeva a vivere con estrema apprensione ogni discorso pubblico e non solo.

Tom Hooper realizza un film elegante e magnetico, mettendo in scena un duello di interpretazioni magistrali tra Colin Firth e Geoffrey Rush, più una delicata Helena Bonham Carter.

Le parole ne sono il fulcro. Quelle non dette, quelle tentennate, le parolacce e gli scioglilingua, quelle che tagliano e quelle che azzerano le gerarchie.

Dall’inusuale rapporto tra un re, traumatizzato e insicuro, e un paterno logopedista dai metodi non convenzionali, proviamo alternativamente tenerezza, vergogna, irritazione, apprensione e coraggio.

Belle le musiche, calzante la vena ironica, splendida la fotografia e incisivi i dialoghi, così come la sceneggiatura. Inevitabile che Il discorso del re nel 2010 facesse incetta di nomination e premi.