l'altro delitto film recensione
1991,  Innamorarsi,  Investigare,  Tendere i nervi

L’altro delitto

L’investigatore Mike Church indaga sul caso di una donna ossessionata dalle forbici, che continua a sognare un delitto avvenuto negli anni 40. L’altro delitto è la seconda regia di Kenneth Branagh, che dopo Enrico V, si affaccia al cinema giallo, confezionando un film intrigante e originale.

In bilico tra il serio e il faceto, Branagh sfrutta il potere dell’ipnosi e non teme di unire più generi, dal giallo, come detto, al thriller, condito da una love story e una dose di humour. Non ne risente il mistero che intreccia le due storie, quella del passato e dei sogni, resa con il bianco e nero, e quella del presente, mantenendo viva la curiosità fino al finale.

Merito anche delle musiche, inquietanti e magniloquenti, per un film che ci ricorda il buon vecchio Hitchcock e che sa come stupirci.

Il regista si permette anche di cullarsi nella storia d’amore (con l’allora moglie Emma Thompson) e di non sfruttare appieno il ruolo di un Robin Williams serio e stravagante.