l'ultima seduzione film recensione
1994,  Scaldarsi,  Tendere i nervi

L’ultima seduzione

L’ultima seduzione mette in scena il classico triangolo amoroso dei thriller erotici. C’è lei: sofisticata, sensuale e cinica, la tipica femme fatale. Poi il marito, derubato e arrabbiato, infine il terzo uomo, bonario e ingenuo, plagiato dal fascino che la donna esercita su di lui, con l’intento di convincerlo a sbarazzarsi del coniuge.

Questo film di John Dahl ha luci e ombre, a partire dal suo genere. Nonostante si tratti di un film erotico, infatti, il sesso non viene mai esplicitato, dunque messo in scena. L’erotismo invece sta tutto nei momenti che precedono l’atto: i giochi di seduzione, gli ammiccamenti. In questo aspetto L’ultima seduzione funziona, ricordando in particolare una scena al bar dove lei chiede a lui di dimostrare la virilità di cui si vantava. Merito anche di una Linda Fiorentino molto seducente e un personaggio ben costruito. L’attrice tornerà infatti nel genere in Jade di William Friedkin.

A difettare è purtroppo la sceneggiatura, approssimativa e ingiustificabile in alcuni passaggi. A partire dalle deduzioni del marito, che in un battito di ciglia indovina la nuova identità della moglie, proseguendo per l’infatuazione del malcapitato, troppo facile e immediata, fino al finale stesso, senza voler svelare troppo.