L'ultimo dominatore dell'aria film recensione
2010,  Avventurarsi,  Fantasticare

L’ultimo dominatore dell’aria

M. Night Shyamalan, autore di grandi successi (Il sesto senso, Unbreakable, Signs) e altrettanto grandi flop, con L’ultimo dominatore dell’aria raggiunge il punto più basso della sua filmografia. Siamo in un mondo dove le persone possono controllare i quattro elementi e vivono in diverse regioni, proprio a seconda del loro potere: aria, acqua, terra e fuoco. La nazione del fuoco dichiara però guerra alle altre e solo l’Avatar, un ragazzino in grado di dominare tutti e quattro gli elementi, sembra poterla fermare.

C’è poco da disquisire, L’ultimo dominatore dell’aria è davvero brutto, sotto ogni punto di vista. Ispirato dalla serie animata Avatar – La leggenda di Aang, questa trasposizione cinematografica è noiosa, melensa, patinata, banalmente dialogata e arida di ogni qualsivoglia appeal, dai personaggi alle situazioni. Il 3D non funziona e la storia resta pure completamente aperta, lasciando la sensazione (ai coraggiosi arrivati a fine film) di aver sprecato i propri sforzi nella speranza di vedere una minima conclusione.