l'uomo con i pugni di ferro film recensione
2012,  Avventurarsi

L’uomo con i pugni di ferro

Dall’hip hop alla recitazione, fino alla regia. Il cantante e beatmaker RZA realizza il suo primo film nel 2012: L’uomo con i pugni di ferro. Per l’occasione ottiene anche il permesso di apporre al suo film la firma “presentato da Quentin Tarantino”, che con il film di per sé non c’entra nulla, ma che a livello di marketing ha un certo valore.

La storia è ambientata in un villaggio feudale cinese, dove, in particolar modo nei pressi di un bordello, si incrociano una serie di combattenti spietati e assetatati di potere e denaro.

Si tratta di un film d’azione che attinge a piene mani dalla cinematografia kung fu, abbinandogli alcune armi avveniristiche e scene splatter.

Il risultato è un pasticcio e la presentazione di Tarantino si ritorce contro RZA, costringendoci a un paragone e ad affermare come L’uomo con i pugni di ferro rimembri i film del regista di Django Unchained (uscito lo stesso anno), essendo completamente privo però del suo stile. Ci ritroviamo di fronte quindi un fumettone senza appeal e con uno script troppo confusionario per appassionare, nonostante si avvalga anche di un’ottimo cast.