la guerra dei roses film recensione
1989,  Ridere,  Sorprendersi

La guerra dei Roses

Avete presente quelle storie in cui i protagonisti si innamorano a prima vista e, nonostante i battibecchi, l’amore trionfa su tutto? Ecco, La guerra dei Roses non è quel tipo di film.

Dopo Getta la mamma dal treno, Danny De Vito dirige un’altra commedia cattiva e graffiante. Le solite premesse della consueta commedia d’amore conducono infatti i due coniugi Rose a una vera e propria guerra di dispetti per il dominio della casa, acquistata da lui ma arredata da lei.

La sceneggiatura è in climax ascendente e la vicenda si spinge sempre più verso l’eccesso, con notevole inventiva, spunti comici da ricordare e nulla di scontato.

Una battaglia dei sessi senza esclusione di colpi, che sembra ricordarci come, nel bene e nel male, sia sempre meglio venirsi incontro.

È inoltre apprezzabile la regia, accurata e ricercata, un aspetto senz’altro inusuale per una commedia.