l'amore infedele recensione film adrian lyne
2002,  Scaldarsi

L’amore infedele – Unfaithful

Adrian Lyne è probabilmente il più noto regista americano quando si parla di thriller erotici, essendo l’autore di 9 settimane e ½ e Attrazione fatale, seguiti poi dalle pieghe più sentimentali/drammatiche di Proposta indecente e il non necessario remake di LolitaL’amore infedele – Unfaithful segue quest’ultimo film a distanza di 5 anni e si inserisce esattamente nel filone narrativo che ha distinto il regista.

Come espresso in maniera esaustiva dal titolo, il film tratta del tradimento. Connie infatti, madre e moglie, incontra casualmente un giovane libraio e cede al suo fascino.

Il montaggio alterna spesso il contesto familiare alla passionalità degli incontri clandestini, giocando quindi con la dualità tra innocenza (spesso rappresentata dall’ingenuità infantile del figlio) e peccato, esprimendo così le due pulsioni contrapposte di Connie, che cede al desiderio carnale ma nutre anche dei forti sensi di colpa.

Il film indaga a lungo su questi aspetti e sulla relazione che la protagonista crea con l’amante, ritardando quindi il secondo importante punto di svolta del film. L’amore infedele – Unfaithful è comunque intrigante e ben diretto, avvalorato da un ottimo finale, in cui poco prima dei titoli di coda, Lyne allarga il campo della sua inquadratura e ci lascia intuire quello che sarà.

Bene anche Diane Lane, molto convincente e affascinante nella parte.