le avventure del barone di munchausen film recensione
1988,  Avventurarsi,  Fantasticare

Le avventure del barone di Munchausen

Le avventure del barone di Munchausen è il film che completa la cosiddetta trilogia dell’immaginazione di Terry Gilliam, iniziata da I banditi del tempo e proseguita con Brazil. Quest’ultima opera è ispirata al vero Barone di Münchhausen, i cui racconti inverosimili, tramandati e tradotti, vennero raccolti da svariati scrittori.

Un anziano barone intraprende un viaggio stravagante e onirico accompagnato da una bambina, figlia di un teatrante, allo scopo di riunire la sua banda, composta da personaggi strampalati ma dotati di eccezionali capacità, e poter così respingere l’assedio dei turchi alla città.

Le avventure del barone di Munchausen ha le caratteristiche di molti altri film di Gilliam: è eccentrico, originalissimo, spiritoso, scenograficamente estroso. Al contempo è lungo, episodico, orgogliosamente inverosimile. Prendere o lasciare.

La produzione del film ebbe svariate problematiche e fu un grandissimo fallimento. Dopo una spesa di oltre 46 milioni di dollari, ne incassò solo 8 al botteghino.

Si tratta di un esito esageratamente negativo che non rispecchia il livello di un film, che resta un’ode all’immaginazione, come via di fuga dalle avversità, compresa la guerra.