Monolith recensione
2017,  Tendere i nervi

Monolith

È un soggetto forse poco intrigante, tendenzialmente fastidioso, quello di Monolith, tratto da un fumetto italiano e prodotto da Sky.

Un donna dispone di un auto super tecnologica, ma resta chiusa fuori da essa con il bambino all’interno, bloccata in mezzo a una strada deserta.

Al di là dell’opinione in apertura, sono le premesse del film innanzitutto ad essere deboli: l’incidente scatenante che dà il via alla vicenda. Lo smartphone al bambino e la scelta di percorrere una strada verso Los Angeles sterrata, per di più di notte. Il resto sembra avere poco da raccontare, scarsa inventiva. Non si genera l’effetto ansiogeno, la tecnologia non si ribella all’uomo come spesso è accaduto nel passato cinematografico e la risoluzione finale non ha coerenza narrativa, ma si rivela quasi casualmente.

Lo sconsigliamo.

A eccezione di Katrina Bowden, lei ve la consigliamo.