Nella mente del serial killer recensione film
2004,  Il caricatore,  Investigare,  Spaventarsi,  Tendere i nervi

Nella mente del serial killer

Un gruppo di giovani agenti dell’FBI sta seguendo una formazione come profiler per poter entrare “nella mente del serial killer” e risolvere casi di omicidio. L’ultima prova del loro addestramento ha luogo in un’isola, dove vengono abbandonati dal loro istruttore.

Il film riprende Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, a cui è affine gran parte dello svolgimento narrativo e l’ambientazione emarginata.

Il film di Renny Harlin ha un taglio smaccatamente macabro e, senza voler svelare nulla, si diverte nel giocare con le morti delle sue marionette.

Nonostante una recitazione non proprio di prima linea e un effetto sullo spettatore lontano dalla vera tensione e qualsiasi coinvolgimento emotivo, Nella mente del serial killer ha senz’altro dei meriti.

Non si svela fino al finale, che sorprende per un ottimo epilogo, e mantiene viva la curiosità su chi si nasconda dietro gli avvenimenti inscenati, di cui è difficile fare un valido pronostico. Tutti infatti sono egualmente sospetti e ambigui.