sangue blu film recensione
1949,  Ridere

Sangue blu

Sangue blu è una black comedy inglese del 1949, il cui titolo originale è l’ironico Kind hearts and coronets ovvero “cuori gentili e corone”.

Al centro della storia ci sono infatti gli intenti di vendetta di Louis, la cui nobile famiglia ha rinnegato sia lui sia la madre, morta in povertà. Ma dopotutto tra lui e il titolo nobiliare ci sono solo 8 consanguinei da togliere di mezzo…

La storia ci viene raccontata direttamente dal protagonista, che sta scrivendo le sue memorie dalla cella di un carcere. Da lì, torniamo indietro nel tempo, ripercorrendo i recenti avvenimenti che l’hanno visto protagonista. Con incredibile aplomb, Louis (Dennis Price) passa da un cattivo proposito all’altro, stringendo rapporti anche con due donne: la scaltra Sibella che l’ha rifiutato per il suo stato sociale e l’ingenua Edith. Soprattutto dal suo rapporto con loro nascono le situazioni più divertenti e acute, fermo restando che nel caso di Sangue blu si parla decisamente di umorismo inglese. Volto sostenuto, eleganza e parole velatamente ironiche.

L’alta società, che viene messa alla berlina, è interpretata quasi totalmente da Alec Guinness, il quale interpreta tutti i membri della famiglia d’Ascoyne, ovvero 9 ruoli.

Il film fu molto apprezzato dalla critica, ma è anche doveroso ammettere che per alcuni aspetti il film sente il peso di tutti i suoi anni.