senza via di scampo recensione film
1987,  Innamorarsi,  Sorprendersi,  Tendere i nervi

Senza via di scampo

Incidente scatenante: ovvero, nelle regole della scrittura per film, quell’evento che cambia la vita del protagonista e lo costringe a compiere un percorso. Ed è questo l’unico vero difetto di Senza via di scampo.

Sì, perché questo punto di svolta arriva dopo ben 40 minuti di film, davvero troppo tardi, facendo sì che lo spettatore si crogioli nella noia e nella attesa che finalmente qualcosa di significativo accada.

Se questa prima parte di film, caratterizzata da toni romantici e amorosi, poteva benissimo essere ridotta di oltre la metà, la parte successiva di film intrattiene con grande efficacia e suspense, con Kevin Costner intrappolato in una situazione apparentemente “senza via di scampo” nel tentativo di dimostrarsi innocente e incastrare il vero colpevole.

Tra gli uffici del Pentagono, infatti, si cerca il responsabile della morte di una donna, legata a un uomo molto potente di cui Tom, interpretato da Costner, era innamorato.

Non soddisfatto, come a voler recuperare l’inizio blando, il regista cerca infine di stupirci con addirittura due colpi di scena e dunque un doppio finale che, ciononostante, riesce a meravigliarci.