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1989,  Scaldarsi

Sesso bugie e videotape

Sesso bugie e videotape è il primo film di Steven Soderbergh e anche quello che l’ha portato al riconoscimento internazionale… e quindi dei meriti li ha sicuramente. Tuttavia, oggi, a distanza di 30 anni, mi sfuggono tutti.

La trama? L’arrivo di un vecchio amico sconvolge una situazione familiare che vede come protagonisti un marito e due sorelle, una molto estroversa e lasciva, l’altra introversa e casta.

Il sesso è contemplato in molteplici sfaccettature, da quello voyeuristico a quello fedifrago, da quello esibizionista a quello con tabù. Ma la rappresentazione sente il peso degli anni e a oggi non ci mostra nulla di scandaloso, turbolento o intimo.

I protagonisti parlano e riparlano, confessano insicurezze senza però condividerle con lo spettatore, in un gioco che è sempre “in procinto di” ma che non fa mai. Sembra esserci un significato sotteso a tutto ciò, una sorte di quadro umano, ma il tedio è troppo forte e l’attenzione scema sempre di più, minuto dopo minuto.