sleepers film recensione
1996,  Commuoversi,  Legge,  Riflettere,  Tendere i nervi

Sleepers

Dal romanzo autobiografico di Lorenzo Carcaterra, Barry Levinson crea cinema in una storia dal tema delicatissimo.

Quattro amici ribelli e sregolati crescono nel malfamato quartiere di Hell’s Kitchen, dove un incidente li costringerà alla detenzione in riformatorio, nel quale subiranno i più terribili abusi.

Dall’infanzia al presente, la voce fuoricampo ci racconta la storia di un’amicizia in cui un fatale errore ha cambiato quattro vite, legandole allo stesso sottile filo.

Dai soleggiati tetti del quartiere ai corridoi bui del riformatorio, fino agli incontri urbani fugaci e l’aula di un tribunale. Levinson scivola tra i generi, ricordandoci Quei bravi ragazzi e C’era una volta in America, per poi sfociare nel legal movie, tenendo sempre il coinvolgimento alto, costringendoci a provare disprezzo, empatia, rabbia e soddisfazione.

I toni sono drammatici e intensi, anche grazie alle musiche di John Williams. Il cast è eccezionale, ma spicca un agghiacciante Kevin Bacon.

Ciò che accadde al riformatorio maschile Wilkinson ancora oggi è negato, ma Sleepers è una spia luminosa nella nostra moralità e nei ricordi.