the master
2012,  Riflettere

The master

The master è un bel film? Sarebbe banale e sbagliato rispondere semplicemente sì o no. Dipende innanzitutto da cosa cercate affrontando questo pezzo di cinema di Paul Thomas Anderson.

Spiccano infatti e indubbiamente le capacità del regista, così come le straordinarie performance attoriali, in particolar modo di Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman.

La storia però è da vivere più che vedere, lasciandola maturare al suo termine per poi magari riprenderla, reinterpretarla.

Non si può dire essere avvincente la storia del soldato ubriacone e pazzo, adottato dal fondatore di una strana setta che si prefigge di rimuovere dall’uomo le pulsioni animalesche. The master resta tuttavia appigliato allo spettatore insinuando una morbosa curiosità, che non sazia mai, lasciando alcuni spunti, di cui il più interessante è senz’altro quello che dà il titolo al film: c’è mai stato un uomo nella storia dell’umanità senza un padrone?

Libertà e dipendenza si amalgamano così in un film dalla sceneggiatura senza regole, dove tutto, come era stato anche ne Il petroliere, ruota attorno a una dualità e nuovamente a un contrasto tra spiritualità e pulsioni istintive.