the wrestler film recensione
2008,  Commuoversi,  Riflettere

The wrestler

Darren Aronofsky sembra amare i personaggi incapaci di trovare un posto nel mondo, inquieti, emarginati, ma di buon cuore. The wrestler è proprio uno di questi.

Un lottatore ormai maturo continua a calcare i ring, desiderando di ricevere l’amore dalla folla che inneggia al suo nome, non trovandolo in una vita di solitudine e di sbagli.

La storia di Randy Robinson, detto Ram, come la sua mossa finale, la Ram Jam, ha i tratti di una tragedia greca, in cui fin dall’inizio abbiamo il sentore di sapere già come andrà a finire. Nonostante ciò, non riusciamo a staccare gli occhi dal personaggio interpretato a meraviglia da Mickey Rourke.

Come spesso accade, lo sport è l’occasione per raccontare l’uomo, e The wrestler non fa eccezione. E non provate a dire che il wrestling è finzione, perché Randy vi mostrerà le sue cicatrici a una a una.

Eppure, quelle cicatrici le porta con orgoglio, perché quello è ciò che Randy sa fare: combattere, salire sopra la terza corda, inneggiare al pubblico e tuffarsi dritto contro il suo avversario.

Uno, due, tre. Aronofsky vince ancora l’incontro.