un piccolo favore recensione film paul feig
2018,  Sorprendersi,  Tendere i nervi

Un piccolo favore

Emily chiede a un’amica un piccolo favore, andare a prendere a scuola il figlio. Come negarle questo piacere? Peccato però che la donna non verrà più a riprenderselo.

Paul Feig, che è solito girare film con protagoniste femminili, non fa eccezione e dopo Spy e il remake di Ghostbusters, realizza un thriller in cui sono contrapposte due donne e madri dai caratteri profondamente differenti: l’affascinante, glaciale e poco materna Emily da una parte, la blogger single, ingenua e iper protettiva Stephanie dall’altra.

Un piccolo favore, tratto dall’omonimo romanzo di Darcey Bell, senz’altro cattura l’attenzione e stimola la curiosità di scoprire cosa si celi dietro la misteriosa sparizione. D’altro canto non conclude al meglio, accavallando in pochi minuti più colpi di scena, tanto da far venir meno l’effetto voluto.