The lobster
Assurdo e grottesco, fino a divenire sgradevole via via che il minutaggio scorre, The lobster sorge da un’idea originale che ha tuttavia uno sviluppo che potremmo definire metafisico, se volessimo fare i fighi, ma che potrebbe essere altrimenti detto mortalmente noioso.
In un futuro immaginario, i single sono costretti ad alloggiare in un albergo dove hanno a disposizione 45 giorni per trovare un partner. Se non ci riescono, verranno trasformati in un animale.
La mancanza di ritmo, il non-sense e l’assoluta privazione di qualsivoglia appeal o immedesimazione, rendono questo film uno sbiadito vezzo di forma per pseudo cinefili che può solo lasciarci pensare e immaginare in quanti e quali altri migliori modi poteva essere sfruttato lo spunto iniziale.
Il cinema non è una lobster (aragosta), ma una lobster che scampa all’acqua bollente e diviene chef di sushi.