• soar cortometraggio video
    2014,  Fantasticare

    Soar

    Una valanga di premi e il plauso collettivo per Soar, un cortometraggio che si libra tra fantasia e realtà. Soar infatti significa proprio librarsi e racconta la storia di una ragazzina che sogna di progettare aerei e farli volare, fallendo ogni volta. Poi all’improvviso un piccolo omino precipita dal cielo… Si tratta del progetto di tesi di Alyce Tzue, studentessa all’Academy of Art University di San Francisco, che è riuscita nell’impresa di mettere insieme un team in grado di creare un cortometraggio all’altezza delle grandi case di produzione. La meritata attenzione è dovuta soprattutto al messaggio espresso, che può riguardare chiunque di noi. Lottare inseguendo i nostri desideri, provando e…

  • 9 cortometraggio
    2005,  Fantasticare,  Spaventarsi

    9 (cortometraggio)

    9 è la tesi di laurea alla UCLA di Shane Acker, che in 4 anni realizza questo cortometraggio, riuscendo a coronare il suo lavoro non solo con la laurea, ma addirittura con una candidatura agli Oscar. Senza ricorrere alle parole, questo corto crea una mitologia, uno scenario fascinosamente inspiegabile, che vi farà rabbrividire. Di grande impatto emotivo, è efficacie e intrigante nella sua sapiente scrittura, oltre a colpire per il suo essere insolito e originale. A restarne colpiti sono in parecchi, oltre a quelli dell’Academy, tra i quali Tim Burton. È così che Shane decide di dare uno sviluppo al suo concept, riuscendo a realizzare l’omonimo lungometraggio, uscito nel 2009. Per la precisione il nove nove duemilanove.

  • il tuo amico topo
    2007,  Fantasticare,  Ridere

    Il tuo amico topo

    Il tuo amico topo è uno dei pochi spin off Pixar, in questo caso Ratatouille, che regge il confronto con i cortometraggi originali. Si tratta di una divertente lezione di storia dell’uomo e del topo, che ci trascina con la voce di Remy da un’epoca all’altra, mostrandoci le diverse pagine di questo libro scolastico con molteplici visuali, dal videogame di lotta al cinema classico, dai disegni a mano alla computer grafica. Ancora una volta con un breve cortometraggio, il team Pixar dà prova di grande acutezza e originalità, senza mai tralasciare una dose speziata di humour. Geniali peraltro i titoli di coda.

  • la nuova macchina di mike
    2002,  Ridere,  Tornare bimbi

    La nuova macchina di Mike

    La nuova macchina di Mike è un cortometraggio Pixar tratto dal film d’animazione Monster’s & Co. di cui diviene dunque una sorta di spin-off. Pete Docter, regista di entrambi, in questo caso unitamente a Roger L. Gould, mette al centro della sua storia la nuova macchina di Mike Wazowski, che se ne vanta con fare da smargiasso. Lui e Sully tuttavia verranno messi alla prova dalla loro imbranataggine e dai numerosi gadget dell’auto, facendo così progredire la narrazione lungo un climax di sventurati casualità. A mio avviso è un passo indietro dal punto di vista dell’originalità, nonché della stratificazione semantica e interpretativa, rispetto ai precedenti corti, slegati da una precedente storia.

  • jack-jack attack
    2005,  Fantasticare,  Ridere,  Tornare bimbi

    Jack-Jack attack

    Dopo La nuova macchina di Mike, la Pixar torna con uno spin-off di un suo lungometraggio, che nel caso di Jack-Jack attack è Gli Incredibili. In questo caso il corto è proprio un ritaglio incastrabile nella trama del film, trattandosi di una scena tagliata e poi ampliata. Ciò che vediamo è dunque nel mood e nello stile del film, e ci fa seguire le spassose disavventure domestiche dell’isterica babysitter di Jack-Jack. 5 minuti di divertimento che ci riportano indietro di un anno nel mondo di una normale famiglia di supereroi.

  • L'agnello rimbalzello
    2003,  Fantasticare,  Tornare bimbi,  Uncategorized

    L’agnello rimbalzello

    L’agnello rimbalzello è il corto Pixar che precede Gli Incredibili, oltre che primo dialogato e cantato, e prosegue l’idea di trasmettere una morale, vista anche in Pennuti spennati. “Cosa importa di che colore sei fatto tu, se giallo, scarlatto o anche blu…” Un invito a non scoraggiarsi, a credere in sé stessi, a non discriminare chi è diverso e un monito che rammenta la vita, fatta di alti e bassi, momenti che sembrano buttarti giù e non farti rialzare più. E invece bisogna farlo, facendosi forza con ciò che di bello e buono si ha, le nostre qualità, le cose che possediamo e le persone che ci amano e amiamo,…

  • pennuti spennati
    2000,  Fantasticare,  Tornare bimbi

    Pennuti spennati

    Pennuti spennati è il corto Pixar che precede Monsters & Co. e arriva 3 anni dopo Il gioco di Geri, spostando il focus dall’uomo a degli uccellini posati su un filo, ma solo visivamente, mentre a uno strato più profondo lascia un monito, una piccola morale, proprio sugli uomini. Si parla in particolare di discriminazione, del rifiuto di chi è diverso, della sua difficile accettazione, che può anche sfociare nell’ostilità, fino al finale, ovvero la punizione, l’evento che va a costituire l’insegnamento. I pennuti perdono le piume e dunque smettono di essere pennuti. Allo stesso modo certi comportamenti dell’uomo, fanno sì che esso non sia più tale.

  • il gioco di Geri
    1997,  Fantasticare

    Il gioco di Geri

    8 anni dopo l’ultimo corto, la Pixar torna con Il gioco di Geri, dando il via alla tradizione di precederli a un lungometraggio animato, in questo caso A bug’s life. Per la prima volta il corto ha come protagonista un uomo, un anziano che gioca a scacchi da solo al parco. Inserendosi tra follia e malattia, con una carezza all’anzianità e la solitudine, Jan Pinkava e il suo team realizzano una piccola vicenda che lascia allo spettatore il giudizio e le risposte. Non-sense? Solo un modo per ridere? Oppure una piccola metafora? Il gioco di Geri ci mostra il ribaltamento d’ogni prospettiva e me appare come un invito a dirci: cambia le…

  • knick knack
    1989,  Fantasticare,  Tornare bimbi

    Knick Knack

    Nel giro di tre anni, dal 1987 al 1989, John Lasseter e la Pixar vivono un momento di straordinaria ispirazione, che li porta a creare dopo il suggestivo Il sogno di Red e il meraviglioso Tin toy, Knick Knack. Da un’idea tanto semplice quanto geniale, ovvero un pupazzo di neve che vorrebbe uscire da una di quelle odiose palle di vetro souvenir in cui è imprigionato, ne nasce una spassosissima storia, ricca di gag slapstick, che sa giocare con lo spettatore, coinvolgendolo nella vicenda dello sfortunato pupazzo e sorprendendolo con le sue svolte inaspettate, che sembrano sempre essere l’ultima ma non lo sono.

  • tin toy
    1988,  Fantasticare,  Tornare bimbi

    Tin toy

    Al di là dei progressi tecnologici in questo campo e le migliorie da questo punto di vista, come la riproduzione di un vero bambino, Tin toy è uno dei più bei corti Pixar anche per diversi altri motivi. Una geniale ribaltamento di prospettiva, che ci dà il punto di vista del giocattolo, anziché del bambino, rendendo questo corto il papà di Toy story, la capacità di creare svolte narrative in un brevissimo minutaggio, capaci di sorprendere, far ridere ed emozionare, oltre che una varietà di inquadrature e riprese distintive. Tin toy vince anche un meritatissimo Oscar.

  • il sogno di red
    1987,  Fantasticare,  Tornare bimbi

    Il sogno di Red

    Favoloso e felliniano, surrealista ed emozionante. Il sogno di Red potrebbe intitolarsi “anche le biciclette sognano”. Un corto della Pixar e di un Lasseter sempre più ispirato, evocativo e visionario. Un filmato che si prende qualche minuto in più dei suoi precedenti per creare più strati di visione e interpretazione. Il pedale di Red ha pizzicato il nostro cuore.