His house
Presentato al Sundance Film Festival 2020, His house è l’esordio alla regia di Remi Weekes ed è anche uno dei film più elogiati dell’anno (100% di recensioni positive della critica su Rotten Tomatoes).
Una coppia di migranti del Sudan fugge dal proprio paese, martoriato dalla guerra, e ottiene asilo in Inghilterra. La loro nuova casa sembra però celare alcune presenze maligne.
Definito da alcuni come un horror sociale e spesso accostato alle opere di Jordan Peele (Scappa – Get out e Noi), His house è un film che non vuole solo spaventare, ma che utilizza il tema della casa infestata e alcuni jumpscare per raccontare un dramma interiore.
La regia scivola con efficacia tra realtà e allucinazione, giocando con interni ed esterni in armonia. His house non lascia spazio all’interpretazione e spiega al suo spettatore tutto quanto c’è da sapere, mostrando due differenti volontà: quella di ricominciare una nuova vita a tutti i costi e quella di conservare le proprie origini.
In definitiva un buon film, ma non il capolavoro di cui si è letto in qualche classifica.