
Il corpo
Il corpo. Dov’è il corpo? Era lì, all’obitorio, e poi puff! Sparito. E guarda caso quell’infartino era davvero sospetto come causa della morte.
Vincenzo Alfieri dirige un giallo intrigante e intricato, ambientato quasi unicamente nello stesso luogo – l’istituto dove giaceva il corpo – dove il principale sospettato e l’investigatore che si occupano del caso si confrontano e affrontano per tutta la notte. Solo i flashback interrompono l’unità di luogo, mentre il ricordo va a Una pura formalità di Tornatore.
La sceneggiatura è buona e riesce perfino a far soprassedere sull’ossessione del regista per i primissimi piani e sulla scelta del protagonista, un Matteo Berrettini alla prima prova attoriale, belloccio ma un po’ infasolato nella dizione.
Tassello dopo tassello la storia ci fornisce il background necessario per la nostra deduzione, che ovviamente sarà quella sbagliata. Perché il corpo ha anche il merito di un plot twist non scontato, seppure improbabile. Ma amici, siamo al cinema!
Ed eccomi allora, pronto a dargli quattro stelline su cinque, quando m’accorgo che è un remake del film spagnolo El cuerpo, del 2012.
Mi avevi quasi ingannato Vincenzo. Tre e mezzo, non di più.

