Irrational man
Irrational man è un film di Woody Allen. No, non nel senso più ovvio e banale, ma perché esso contiene e sviluppa i temi più cari e più vicini alla sensibilità e alla filmografia del regista.
Un professore di filosofia depresso e alcolizzato trova una nuova cattedra e, nel punto più basso della sua esistenza, ritrova inaspettatamente le motivazioni per vivere.
Kierkegaard, Kant e i loro precetti filosofici si trasferiscono all’attuale quotidianità, l’esistenzialismo e la ricerca del senso alla vita sottendono la storia. Poi c’è l’amore, il raziocinio contro le pulsioni, proprio l’irrazionale, e per ultimo, ma non ultimo, il solito Delitto e Castigo.
La matrice del film è analoga al magnifico Match point, anche se le premesse sono profondamente differenti, più vicine al recente Magic in the moonlight. Fare al posto di pensare, cambiare con le azioni anziché con la scrittura, la riflessione.
Una splendida musica al piano, briosa e ironica, sottolinea il tutto. È un film di Woody Allen, il solito Woody, ma nonostante ciò (o proprio per questo) Irrational man è un buonissimo film.