Un’occasione da Dio
Come sovente, noi furboni italiani, per strappare qualche biglietto in più, amiamo tradurre i titoli ricordando qualche successo del passato, in questo caso Una settimana da Dio. In Un’occasione da Dio invece, Dio non c’entra proprio nulla e a donare dei poteri allo sfigato di turno sono gli alieni.
Sempre di poteri illimitati si tratta tuttavia, eppure, con tutto quello che si potrebbe fare (e inventare) con essi si esauriscono le idee (poche, pochissime) in neanche 80 minuti di film.
Il protagonista li usa per gioco, in maniera confusionaria e ciò che accade non ha praticamente nessuna incidenza sulla storia o sull’evoluzione del personaggio. Esaudisco questo desiderio qui, ora lo annullo, decido di eliminare il riscaldamento globale e ora in un nanosecondo mi si è ghiacciato l’appartamento, beh fa nulla, ho cambiato idea, trallallero trallallà.
L’idea (rettifico il “poche, pochissime” con “l’unica”) è stata probabilmente quella di sfruttare la popolarità di Simon Pegg. Per il resto, bando alle ciance, il film non fa ridere.