Chalet girl
Una ragazza di umili origini, ex skateboarder professionista, lavora per la stagione invernale in uno chalet di montagna, servendo una bizzarra famiglia di ricconi e conoscendo la compagnia locale, tra profumiere bionde e appassionati di sci e snowboard. Proprio una gara di quest’ultimo sport e alcune nuove conoscenze segneranno un cambiamento nella sua vita. Chalet girl unisce la più classica (e scontata) delle love story alla tematica sportiva, del rilancio personale non solo nello sport, ma anche e soprattutto come superamento dei propri problemi e traumi personali.
La sceneggiatura non scende troppo nel profondo, ma si assesta su un generale tono da commedia tendenzialmente scanzonata e romantica. L’ambientazione montanara, tra le Alpi, e le insicurezze della protagonista, Felicity Jones, che si trova di fronte a un mondo sconosciuto e a una serie di difficoltà relazionali ed emotive, ci immerge nell’ambientazione e ci coinvolge nella storia, che fila via con garbo.
I nobili snob, la collega invidiosa, il cui rapporto via via si evolve, un amico incontrato casualmente che diventa maestro di snowboard, la ex campionessa. Proprio i personaggi di contorno, gestiti e sviluppati bene, riescono a creare un piccolo mondo credibile, senza mai perdere i toni della favola.
Simpatico.