It follows
È chiaro sin dalla bellissima scena iniziale che con It follows non siamo di fronte al solito horror. La conferma arriva pochi minuti dopo, durante l’appuntamento tra Jaime e Hugh. Suspense e armonia delle inquadrature, spavento e tema musicale efficacissimo, basato sull’uso dei sintetizzatori. Una scena che appare una violenza, ma che solo nel corso della visione verrà ribaltata nel suo senso.
Eppure l’idea di fondo di It follow, spogliata di tutto, sembra assurdamente banale. Praticamente è acchiapparella ma con il sesso. Avete presente quel gioco si cerca di toccarsi per passarsela? Qui è uguale, ma funziona con il rapporto sessuale. Un po’ come una malattia, solo che nel film di David Robert Mitchell è una cosa che ti segue ovunque tu vada.
Una metafora? Forse. Ciò che conta è che intorno a questa idea viene costruita una storia originale e di pura tensione. Innanzitutto perché chi viene seguito non ha possibilità di fuggire. La cosa si muove lentamente, ma può raggiungerti ovunque, con le sembianze di chiunque. Inoltre l’unico modo per passarla è fare sesso con qualcuno e quindi fare del male per salvarsi.
E anche se nella seconda metà It follows cala leggermente nel ritmo e nella suspense (poco comprensibile la scena della pisicina), il finale è magnifico e senz’altro è tra i migliori film horror recenti da inserire nella propria lista.
Ah e c’è la bravissima Maika Monroe.