La storia fantastica
“Scherma. Lotta. Tortura. Veleno. Vero amore. Odio. Vendetta. Giganti. Cacciatori. Uomini malvagi. Uomini buoni. Belle dame. Serpenti. Ragni. Bestie di ogni natura e tipo. Dolore. Morte. Uomini coraggiosi. Uomini codardi. Uomini più forti. Inseguimenti. Fughe. Menzogne. Passione. Miracoli”. Di tutto questo e molto altro parla La principessa sposa, romanzo da cui è tratto il film di Rob Reiner La storia fantastica.
Ed è davvero difficile recensirlo, perché chi scrive è assolutamente di parte, avendo il libro di William Goldman tra i tre preferiti in assoluto. Probabilmente anche per questo mi permetto affermare che il film non ha lo spessore del libro.
Senz’altro si appiattisce la carica di humour, l’ironia e il suo essere completamente fuori dagli schemi. Dall’altro lato si conserva una piacevole leggerezza nel raccontare, che si tramuta in una sorta di parodia dei film d’avventura, ribaltando e canzonando i temi ricorrenti di questo genere.
La scenografia, soprattutto, oggi dimostra la sua età, d’altro canto la storia è ancora appassionante e ci prende per mano, al seguito di Westley, Bottondoro, Fezzik e Iñigo.
Insuccesso al botteghino, La storia fantastica si è ritagliata negli anni a seguire il meritato appellativo di cult e resta ancora oggi – su carta e su pellicola – una storia originale, spiritosa, avvincente e ricca di citazioni imperdibili.