
Sliding doors
Si definisce uno sliding door moment, una decisione che fa prendere alla vita una direzione completamente diversa. Ma si può trattare anche di un evento casuale e apparentemente insignificante, che segna però un momento di svolta. È questa l’idea alla base del film di Peter Howitt Sliding doors, ispirato proprio da un fatto biografico del regista (attraversando la strada con l’improvvisa idea di fare una telefonata ha rischiato di essere investito).
Il film si divide in due parti e segue due linee narrative differenti proprio in relazione a un singolo episodio: Helen prende in tempo la metro e torna a casa anticipatamente dal fidanzato, mentre nell’altro caso ritarda di pochi secondi e le porte scorrevoli (sliding doors) le si chiudono davanti.
L’idea (comunque non originale al cinema) è ottima. Lo sviluppo è però esclusivamente romantico. Howitt si focalizza soprattutto sulle vicende amorose della sua protagonista, con alcune scene smaccatamente romantiche e dialoghi caramellosi che possono non piacere ai non appassionati del genere.
Inoltre, Helen e James (l’uomo che conosce in uno dei due scenari) si incrociano in una serie di incontri troppo casuali.
Detto ciò, il film è stato in grado di colpire l’immaginario del pubblico. Oltre a essere stato un successo al botteghino, ha ispirato svariati episodi di serie televisive.

