Starship troopers – Fanteria dello spazio
Dall’addestramento fino alla guerra, con Starship troopers Paul Verhoeven ci arruola nella sua fanteria dello spazio per combattere dei putridi e giganteschi insetti alieni.
Se escludiamo il budget, il film sembra conservare i tratti dei B-movie. Trama e sceneggiatura semplicistiche, così come gli sviluppi delle varie battaglie, personaggi che sembrano piuttosto action figure da collezionare, che vanno a unirsi a una serie di triangoli amorosi di nessun coinvolgimento ma di divertente intrattenimento.
Verhoeven rappresenta il lato cruento e terribile della guerra senza censura alcuna, tra sangue e arti troncati di netto, associando al tempo stesso uno perenne stile di velata ironia che ne denuncia la pazzia e talvolta si esprime con palese evidenza. È il caso dell’uomo senza gambe che con orgoglio afferma “è merito della fanteria se oggi sono l’uomo che sono”. Talvolta inoltre questa ironia sfocia in una satira ferocissima verso i media, assolutamente apatici di fronte alle orripilezze della guerra. Il cameraman non può esimersi dal riprendere il compagno che viene sbudellato da un mostro, per mandare il tutto in onda.