Tutti vogliono qualcosa
Feste, sport, discorsi tra amici e cazzeggio vario prima dell’inizio dell’università dipingono di colori accesi questo film di Richard Linklater: Tutti vogliono qualcosa.
La vita al campus è lontana (non negli eccessi ma nello stile) dalla tipica e volgare commedia americana ambientata al college. Il tutto è pervaso dal sentore del tempo che sta per accelerare con una sferzata, lasciandosi assaporare per le ultime volte.
Più che un film, è una finestra che ci mostra uno stralcio di vita, quasi frammenti di ricordi. La sceneggiatura è infatti atipica e non sembra seguire una canonica struttura. Qual è l’obiettivo del protagonista? Qual è il conflitto e gli ostacoli che vive? Quali sono i tre atti? Linklater semplicemente ci vuole trascinare nel turbinio, introdurci in quel lasso di temp e di mondo, provando a farci vivere e rivivere sensazioni.
La contestualizzazione è ottima, dai costumi alle musiche.
Il risultato? Dipende dalla sensibilità di ognuno, ma senza mezze misure. Un sentore di gradevole nostalgia o noia tremenda.