Una squillo per l'ispettore klute film recensione
1971,  Investigare

Una squillo per l’ispettore Klute

Secondo film di Alan Pakula, che raggiungerà la consacrazione definitiva nel 1976 con Tutti gli uomini del presidente, Una squillo per l’ispettore Klute fu un successo di critica e di pubblico.

Incaricato di indagare sulla scomparsa di un amico, l’ispettore John Klute si mette in contatto con Bree Daniels, una squillo di New York con cui l’uomo intratteneva una corrispondenza.

Il film, che nell’originale riporta solo il nome dell’ispettore, dovrebbe in realtà intitolarsi Bree, perché la vera protagonista di questo film è la prostituta disillusa interpretata da Jane Fonda, che con questo ruolo vinse anche un Oscar. Senza nulla togliere a Donald Sutherland, che è un attore eccezionale, il suo sguardo serve però a tratteggiare e conoscere la squillo, con cui inizia a costruire un rapporto particolare nel corso della storia.

Per chi invece cerca i caratteri del poliziesco o del thriller, Una squillo per l’ispettore Klute potrebbe deludere fortemente. La storia non genera mai alcuna suspense e i tempi narrativi dell’indagine sono talmente diluiti nelle quasi due ore di visione che diventa difficilissimo appassionarsi al caso, tanto da perderne interesse.