In solitario
Un uomo partecipa alla Vendéè Globe, regata competitiva intorno al mondo da svolgere in solitario, ma si ritrova inaspettatamente un ospite a bordo.
Uno sport come la vela non ha il ritmo e il fascino di altri sport, senza dubbio più popolari, inoltre una competizione di questo tipo non offre particolari imprevisti o emozioni oltre l’ordinario. Il primo successo di questo film è stato quindi, senza dubbio, quello di non renderlo gradevole solo a chi è appassionato di questa disciplina, ma a un pubblico più ampio.
Al di là della gara, In solitario sfrutta la vela per parlare delle persone e della solitudine.
Non è Hollywood, non c’è eccesso di pathos o drammatizzazione, neanche nei momenti in cui il dramma è insito nell’evento. È un film francese. Nonostante ciò, la vicenda è comunque intrigante, oltre che ottimamente interpretata da François Cluzet.
Le riprese inoltre sono assolutamente fedeli e ci sembra di essere davvero nella barca di Yann Kermadec.