Captain America: Civil War
Captain America: Civil War è sostanzialmente quest’ultimo contro Iron Man, supereroe contro supereroe, con tutti gli altri al seguito. Peccato però che la sfida e la rivalità si esprima al meglio nell’operazione di marketing (ottima!) piuttosto che nel tessuto narrativo. Il primo scontro arriva infatti dopo un’ora e mezza di film e il pretesto politico da cui nascono le divergenze è decisamente facilotto. Potremo accettarla in uno stile “da fumetto”, ma non ci può stare in una resa filmica seria e attualizzata, con tanto di attacchi terroristici, e non sembra abbastanza da giustificare attacchi mortali tra (ex) amici.
Civil War tira in mezzo alla mischia un po’ tutti, compresi alcuni nuovi personaggi (da inserire in nuovi film e fare altri soldoni) e risulta abbastanza difficile tenerli tutti insieme senza fare confusione e dando a tutti delle motivazioni plausibili (del temibilissimo Visione ricordo solo che cucina molto speziato). Tra questi senza dubbio il villain ha motivazioni vaghe e deboli, svelate solo nel finale.
L’arrivo di un adolescente Spiderman è una ventata di freschezza all’intero film, che trova senza dubbio il suo maggior pregio nelle scene di lotta: in particolar modo quella di gruppo all’aeroporto è la più coinvolgente, articolata e divertente.
Nonostante ciò, in una overdose di voli, piroette e pugni che si protraggono da The Avengers – Age of Ultron, neanche questo ci sembra ormai eccessivamente straordinario, abbastanza da lasciarci senza fiato o esaltarci.