Money Monster – L’altra faccia del denaro
Un pazzo prende in ostaggio un conduttore televisivo. Tutto qui? No.
Siamo tutti devoti al Dio denaro! E Money Monster lo sa. Dove finiscono i nostri soldi? Dove si trovano? Sono questi i quesiti da cui prende spunto il film, per sviluppare un thriller che si sposta verso la critica dei media e della televisione, piuttosto che del sistema azionistico, dove trova il suo legame con l’attualità. La spettacolarizzazione del dramma, al centro del film, si è già vista al cinema, ma Money Monster la modernizza, trovando nell’ossessione delle visualizzazioni online e l’atteggiamento delle persone, che dopo una tragedia riprendono a fare le proprie cose come se nulla fosse, un aggancio alla cultura moderna.
Nella storia del denaro il film non scava troppo e si mantiene prudentemente semplice e lineare, a noi tutti comprensibile. Più intrigante invece l’evoluzione dei personaggi e ottimo anche il finale, senza svelare nulla di esso.
Si poteva invece giocare meglio, direi alla Hitchcock, in qualche spunto di tensione, come gli operatori che escono dallo studio senza farsi vedere dal terrorista o la continua minaccia di sparare al conduttore, George Clooney. Nonostante ciò, questo thriller si può dire senza dubbio ben riuscito.