Passengers
Ibernazione, viaggi nello spazio e popolamento di nuovi mondi non appartengono solo alla fantascienza, ma sono temi che ormai vengono discussi e pensati nella nostra attualità. Passengers affonda le mani proprio lì, dando vita alla sua storia da un grande se: e se, durante un viaggio nello spazio, un uomo si risvegliasse dal congelamento troppo presto?
La sceneggiatura di John Spaihts sviluppa però il soggetto da un punto di vista sentimentale. Passengers è senza dubbio una storia d’amore. Pur sempre nello spazio e in una navicella spaziale, ma lo sviluppo narrativo è quello del film romantico, che peraltro ricalca schemi decisamente consueti.
Morten Tyldum, dopo gli ottimi Headhunters e The imitation game, si dimostra fan di Stanley Kubrick e dirige un film che strategicamente unisce le due star più in voga del momento, Jennifer Lawrence e Chris Pratt, ma non stupisce per originalità, storia o spettacolarità visiva. Il film riesce meglio nei momenti di simpatia, non diventa invece praticamente mai dramma, forse per scelta, non approfondendo le psicologie o il tema della solitudine, così come le aspettative verso un nuovo mondo.