1987

  • Good Morning Vietnam
    1987,  Riflettere

    Good morning Vietnam

    Good morning Vietnam! Si può ridere in guerra? Un grandissimo Robin Williams è un deejay che intrattiene le truppe in Vietnam alla radio, con la sregolata energia della musica rock e di monologhi ironici e irriverenti. Il film è uno sguardo cinefilo differente su questo conflitto, ma ancor prima sulle persone che l’hanno vissuto, costruito su dialoghi brillanti, improvvisazioni, con una storia potente, lucida e profonda, per riflettere con molti tipi di sorriso. La costruzione dei personaggi è perfetta, il protagonista travolgente. Difetti? Non tutti i monologhi rapidissimi di Cronauer riescono purtroppo a far sbellicare dal ridere anche noi, come chi li ascolta nel film.

  • il sogno di red
    1987,  Fantasticare,  Tornare bimbi

    Il sogno di Red

    Favoloso e felliniano, surrealista ed emozionante. Il sogno di Red potrebbe intitolarsi “anche le biciclette sognano”. Un corto della Pixar e di un Lasseter sempre più ispirato, evocativo e visionario. Un filmato che si prende qualche minuto in più dei suoi precedenti per creare più strati di visione e interpretazione. Il pedale di Red ha pizzicato il nostro cuore.

  • Predator
    1987,  Alienarsi,  Il caricatore

    Predator

    Una giungla insidiosa e una selva di proiettili, tra muscolarità, azione e un arcano. Perché Predator è un cult? Esordendo come un film di guerra, nell’usuale, procede lentamente verso la svolta, senza schiaffarcela in faccia, ma con un soggiaciuto mistero, perché non è l’uomo il predatore e la creatura non è solo un mostro. Si crea efficacemente fascino e tensione intorno ad essa, anche con ottimi effetti speciali, mai esagerati, ma sempre utili al fine. Infine, eccezionale, il duello finale, epico scontro che tiene inchiodati alla poltrona, con uno straordinario Schwarzenegger. Per questi motivi il Predator di McTiernan è un cult.