
The artist
Uno dei più celebri attori del cinema muto si ritrova emarginato dall’avvento del sonoro, che orgogliosamente si ostina a ripudiare. Parallelamente una giovane donna, che aveva aiutato, scala le gerarchie dello star system. The artist, amici miei, è una perla, una meraviglia purissima del cinema.
Innanzitutto è stupendamente paradossale. Originalissimo, nonostante citi il cinema del finire degli anni 20, ispirandosi a esso nell’ambientazione, nello stile, ma anche nel formato. Come? Nonostante sia il 2011, Michel Hazanavicius e i produttori realizzano un film muto, come quelli dell’epoca raccontata, e per di più in bianco e nero. Un coraggioso rischio (rarissimo di questi tempi) che ha fruttato premi, consenso del pubblico e risultati commerciali.
Ad ammantare, sottolineare ed enfatizzare la storia è una splendida colonna sonora, musiche da film dal primo all’ultimo minuto, in un suadente e armonioso balletto cinematografico con regia, fotografia e interpretazioni eccellenti.
Ma la storia? Una storia d’amore. Per una persona, ma anche per il cinema. Malinconia struggente e desideri ardenti. Però potreste anche ritrovarvi una riflessione sull’arte e l’artista, sulle ambizioni personali nella vita.

