the interpreter film recensione
2005,  Investigare

The interpreter

Ultimo film della carriera di Sydney Pollack (escludendo il documentario Frank Gehry – Creatore di sogni) The interpreter è un thriller politico con protagonisti Nicole Kidman e Sean Penn.

Silvia Broome, interprete all’ONU, ascolta casualmente una conversazione telefonica in cui si parla di voler compiere omicidio. Il caso e la custodia della donna vengono allora affidati all’abile agente Keller.

Gran parte del fascino del film si fonda (a nostro avviso) su due elementi: l’ambiguità della protagonista, che pone lo spettatore e il detective nella costante situazione di chiedersi se nasconda qualcosa e il rapporto che quest’ultima instaura con Keller; non una vera e propria love story, ma una tenera intesa tra due persone ferite, che nascondono e mostrano le proprie fragilità.

Anche il luogo ha una funzione importante: l’omicidio dovrebbe avvenire all’ONU, un’istituzione ma anche un posto particolarmente controllato. Come potrebbe l’attentatore riuscire a perpetrare il proprio piano? E come impedirglielo?

È invece proprio l’intreccio di The interpreter, forse troppo articolato, a mettere un po’ in difficoltà lo spettatore, che deve garantire una certa attenzione per oltre due ore, fermo restando che siamo di fronte a un ottimo film, intrigante e arricchito da buoni dialoghi.