Troppo amici
Olivier Nakache e Eric Toledano firmano una commedia francese il cui titolo ammicca al film cult Quasi amici, con cui tuttavia, al di là dei medesimi registi, non ha nulla in comune. Troppo amici è infatti precedente di due anni, ma è uscito in Italia solo dopo il successo di quest’ultimo e i titolisti italiani hanno cercato di sfruttarne il riverbero con un titolo correlato.
La commedia, nello stile francese, nasce dall’uomo, dall’osservazione di quei piccoli (grandi) difetti, manie, tic o semplici manifestazioni del nostro carattere, da cui scaturisce l’invenzione di una storia familiare che mira a ridere con ironia proprio di questo. I personaggi sono infatti una vera e propria banda di matti, che trasformano una cena in famiglia e i rapporti umani in una fiera umana, vivace e spiritosa.
In questo Troppo amici funziona al meglio, mentre quando cerca di scendere maggiormente in profondità, mostrandoci le inquietudini e le turbe che animano i protagonisti, non riesce a esprimersi al meglio e a toccare la nostra sensibilità con l’agrodolce cercato (cosa invece splendidamente riuscita e sviluppata in Quasi amici), se non per il finale, che riesce comunque a chiudere al meglio.