Warcraft – L’inizio
Mi viene il dubbio che Warcraft – L’inizio sia un film rivolto ai giocatori del videogame e da loro unicamente godibile. Sì, perché a noi profani non sono date motivazioni, spiegazioni o introduzioni di sorta.
Si dice che il regista, Duncan Jones, sia un fan della saga e forse questa è stata proprio l’arma a doppio taglio.
Warcraft si salva dal punto di vista grafico e nel design degli orchi, ma vedere non basta, senza una storia sufficientemente convincente, coinvolgente e coerente. I personaggi non hanno una evoluzione nel corso della storia e quel poco che viene rappresentato non genera empatia, come nel caso del mago Khadgar, i cui progressi sono dati da misteriose ragioni. Fa cose e dice cose.
I movimenti di macchina e i tagli di montaggio sono talvolta troppo rapidi e disorientanti, mentre, considerato l’intento di essere il primo tassello di una saga, Warcraft non ci dà l’impressione di immergerci in un mondo o di mostrarci quale questo sia o se si tratta solo di una porzione di esso. Manca inoltre in ciò a cui era chiamato: mitologia ed epicità.
Il saccheggiamento dall’eredità cinematografica fantasy è evidente, non permettendo a questo film di raggiungere una propria originalità. È stato come vedere un confuso quarto episodio de Il signore degli Anelli con gli orchi buoni, David Guetta che fa magie male come la musica, Garona/Gamora in prestito dai Guardiani della Galassia e un piccolo Shrek abbandonato nelle acque del Nilo come Mosè.