Waterworld
Il mondo è completamente ricoperto d’acqua e alcuni uomini sopravvivono su delle piattaforme galleggianti. Waterworld è stato un film dalle grandi ambizioni, co-prodotto da Kevin Costner nel 1995 fu il film più costoso della storia del cinema, con una spesa di 175 milioni.
Le aspettative non furono però ripagate e il film fu un discreto flop.
L’idea è in realtà buona, oltre che estremamente attuale ancora oggi, considerato che i film post-apocalittici (che chiamiamo distopici) attraggono molto il grande pubblico.
Narrativamente, Waterworld è un mix di generi dove l’avventura più pura, che crea una sorta di Mad Max acquatico, si mischia all’umorismo e al romanticismo. Proprio la parte amorosa determina un calo di ritmo a metà film, nonostante complessivamente risulti sempre essere godibile e divertente.
A perdersi tra azione e corse è l’identità del protagonista e proprio il mondo inventato, che si rilega quasi a scenografia, per di più, considerato il budget, poco evocativa e sfruttata. In definitiva si tratta di un film accattivante che puntava probabilmente molto più in alto, che intrattiene piacevolmente ma si riduce alla ricerca della terra promessa.