6 gradi di separazione
1993,  Riflettere

6 gradi di separazione

6 gradi di separazione è uno di quei film non difficili da commentare, ma da giudicare sì, che in parte si condannano da soli al limbo filmico.

Intellettuale e intellettualoide. Si parla e si parla, mentre si mostra poco. Manca lo sguardo, l’immagine. Ha un testo sottotraccia di valore, che però non riesce a essere tradotto funzionalmente in cinema.

Indubbiamente ben recitato, 6 gradi di separazione può esprimersi molto meglio a teatro. In ogni caso il ragazzo interpretato da Will Smith riesce a ottenere un certo alone di dubbio e mistero.

Il film tuttavia finisce con l’essere piuttosto impegnativo da seguire e lento, tendenzialmente noioso.

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